In ordine sparso: una mostra per la ricerca contro il cancro

È già il secondo anno di fila che la mia amica Gabriella è tra le organizzatrici della mostra In Ordine Sparso, un evento artistico e fotografico che raccoglie fondi da donare all’AIRC. L’idea nasce non solo da Gabriella ma anche dal compagno Emanuele e dagli amici Dario, Manfredi e Giorgia, sia chiaro: non perché ci sia un bel legame con loro ma credo abbiano creato qualcosa di davvero autentico. L’obiettivo ambizioso della mostra è quello di combattere il cancro grazie alla bellezza dell’arte, un’utopia al giorno d’oggi ma ci piace pensare che tutto ciò che abbiamo perso in passato non sia stato vano, per questo esorcizzare il dolore attraverso l’arte sembra essere la strada migliore da percorrere.

Scendere dal pullman e sentire il rumore dell’acqua sgorgare è stato rigenerante, c’erano tantissime persone letteralmente immerse nel piccolo ruscello tra i costoni rocciosi altissimi color ruggine. Il mio primo istinto, così come quello di chi mi circondava, è stato quello di immergere le gambe nell’acqua era gelida e come quando si innaffia una pianta mi sono sentita rinascere. Da quella posizione mi sono guardata intorno e ho notato il colore arido del paesaggio contrastato dai vestiti colorati dei marocchini. Avevo appena trovato cosa rappresentare per la mostra. Durante i miei viaggi ho sempre preferito scattare fotografie ai paesaggi piuttosto che alle persone, in questo caso ho stravolto il mio ordinario, perché gli usi e i costumi del popolo marocchino mi hanno talmente affascinata che ho sentito il bisogno di fotografarli. Sono scatti diversi dal mio solito ma che, in fondo, rappresentano la parte più solare e colorata di me.